GOCCE DI CANAVESE - Gli scritti

BUON RISVEGLIO

Buon risveglio … anche se fuori piove a dir…otto e pioverà a dir ..nove … dieci …sino a stasera.

Che cosa farai oggi??
Lavorerai ??? Poltrirai??? Leggerai il giornale??? Giocherai a carte ??’Guarderai la tv??’ Andrai lo stesso a fare la spesa???
Le hai prese le medicine?? Non far come me che ogni tre per due mi dimentico!
Nessuna idea??
Allora ti leggo una massima tratta da un libretto interessante, che a me ha cambiato la vita. S’intitola: “Le vostre zone erronee” di Wayne W. Dyer (non chiedetemi come si pronuncia, se in inglese od in tedesco).
‘Sto libretto l’ho trovato fra le vecchie cose di mia figlia Schadée quando lei ha sbaraccato dall’appartamento che ora è diventato l’abitazione mia e di mia moglie, (che è al tempo stesso la mia donna, badante, schiava, padrona, brontolona, protettrice, compagna premurosa, attaccaticcia, fedele …. Giusi quando la coccolo, Geppa per farla arrabbiare … e sai quanti appellativi ed aggettivi belli e brutti allo stesso tempo …. Perché l’amore è anche questo, specie quando sono passati 40 e più anni nello stesso letto … letto che ha visto battaglie amorose , ma anche deserti di apatia sensuale, tra lenzuola che profumano dello stesso detersivo, lei che dorme rannicchiata e stracoperta, io che butto via tutto e mi accaparro i tre quarti del talamo, contrasto tra una meridionale ed un settentrionale, spesso non distingui chi è meridionale e chi settentrionale … … non credo di esagerare … credo invece che siano ben pochi quelli che non hanno passato momenti entusiasmanti ed altrettanti nei quali manderesti il partner a quel paese … però siamo ancora lì, a dispetto del vivere d’oggi che al secondo “vaffa” è già ora di divorziare, nella buona e cattivasorte, finché noia non vi separi.

Ma ritorniamo a noi, vi parlavo del libricino.La frase che vorrei leggervi è la seguente:
“Decidi di non essere stanco fino a un minuto prima di andare a letto”

L’ho fatta mia, ha campeggiato sul comodino da notte per oltre un anno, finchè il foglio di carta sul quale l’avevo stampata s’è ingiallito, stropicciato e la brontolona me l’ha “archiviato”.

“Decidi di non essere stanco …” sembra difficile da mettere in pratica se lo guardi dal punto di vista fisico; un parkinsoniano poi …. ! Acinesia, discinesia, freezing ..
Tutto pare troppo faticoso da affrontare: sentirsi stanco diventa una meta da raggiungere per scusarci con noi stessi prima che con gli altri.
Ma la stanchezza non riguarda l’apparato muscolare-schelettrico, bensì la mente: quella non si stanca mai, è in grado di produrre idee e pensieri 24 ore al giorno, 7 giorni su sette.

E’ notte fonda, prima che io decida di andare a dormire. Sovente le prime due ore dopo cena mi vedono a tratti addormentato con la faccia schiacciata sulla tastiera del computer. Poi il torpore della digestione passa e riprendo a dialogare con quell’aggeggio infernale ma entusiasmante che la tecnologia mi mette a disposizione.

Dal divano della sala arriva la voce di Giusi (nel ruolo di badante): “Vein à drumir … lasa pérde … sta nin su sign’a l’ura canonica” …
Non posso, è il momento più bello, vuoi perché il silenzio della sera ti avvolge e ti isola, permettendoti di trovare una dimensione nella quale tu sei al centro, giri lo sguardo a 360° e puoi trovare le motivazioni che cerchi.
Io vi trovo l’energia per quest’avventura associativa, ho sfornato mille idee, ne ho scartate 999 o poco meno. Ma una è sufficiente a motivarmi. Ne ho in serbo ancora un’altra valanga.
Che ne pensi? Sono matto da legare, visionario, impostore, imbonitore oppure semplicemente malato in cerca di una medicina alternativa alla levodopa?

Questo sono io, ma tu? Hai mai provato simili sensazioni, hai mai pensato di essere grande restando piccolo piccolo?

E’ forse banale quello che chiedo, oppure non pensi che sviluppare questo discorso in gruppo potrebbe esserci utile a sopportare meglio il nostro fardello ?

Scrivetemi, discutiamone, proviamoci. E se da un fico salteremo su di un pesco (da un argomento passeremo a trattarne uno diverso), ben venga!

Ciao da Silvano, mentre fuori continua a piovere, addì 21 novembre, san Celso.